Un ricordo di Maurizio Costanzo

Maurizio Costanzo (Biografie Online)

È paradossale ma gli animali sono avanti anni luce rispetto a noi in materia di relazione affettiva. Gli uomini sono molto più noiosi degli animali. La reazione di un animale non è mai così prevedibile come quella dell’uomo. Io vorrei confutare, in tutto e per tutto, la teoria di Ivan Petrovič Pavlov, l’etologo russo premio Nobel per la medicina nel 1904 e scopritore del riflesso condizionato. Secondo lui gli animali vivono attraverso schemi comportamentali sempre identici. Non è per niente vero. Forse Pavlov avrebbe fatto meglio ad adattare le sue idee all’uomo: se c’è uno che si comporta sempre allo stesso modo, quello è l’essere umano. È l’uomo che vive per riflesso condizionato, non gli animali. (Maurizio Costanzo, Preferisco i cani (e un gatto), Mondadori, 2011)

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(Tg24.info)

Giornalista dal fare sornione ma sempre incisivo, anche caustico a volte, innovatore del linguaggio televisivo in virtù della creazione di programmi che mediavano fra l’ispirazione derivante dalla televisione statunitense e un particolare senso della messa in scena incline a coniugare “alto” e “basso” nel lasciar scorrere le dichiarazioni dell’intervistato opportunamente sollecitate, forse seguendo istintivamente quella massima attribuita ad Oscar Wilde che recita “Le domande non sono mai indiscrete. Lo sono, a volte, le risposte”, Maurizio Costanzo, che ci ha lasciato ieri, venerdì 24 febbraio (Roma, 1938), è stato anche, in più di un’occasione, un valido sceneggiatore cinematografico.

(MyMovies)

Basterebbe ricordare al riguardo Una giornata particolare di Ettore Scola, pellicola cui Costanzo collaborò alla sceneggiatura insieme allo stesso regista e Ruggero Maccari, storia, pregna di toni intimistici e delicati tratteggi psicologici, della tenera amicizia fra una casalinga (Sophia Loren) e un radiocronista (Marcello Mastroianni) che avranno modo di confrontare i loro comuni destini di persone umiliate e sopraffatte dagli eventi all’interno della storica data del 6 maggio 1938, giorno della visita di Adolf Hitler a Roma, ma anche, fra l’altro, la collaborazione con Pupi Avati, dallo sferzante e grottesco Bordella (1976), ai toni elegiaci e favolistici de Le strelle nel fosso (1979) come dei film televisivi (Jazz Band, 1978, tre episodi; Cinema!!!, 1979, quattro episodi), passando per l’horror d’atmosfera, surreale ed onirico (La casa dalle finestre che ridono, 1976) o attraversato da tematiche fantascientifiche (Zeder, 1983) senza dimenticare la suggestiva mescolanza fra thriller e commedia grottesca presente in Tutti defunti…tranne i morti (1977).

(Intramovies)

Da menzionare anche, all’interno di scritture cinematografiche non sempre egualmente felici quanto a riuscita complessiva, la collaborazione nella sceneggiatura, con Paolo Villaggio, Umberto Simonetta e il regista Antonello Falqui, della serie televisiva in quattro episodi Giandomenico Fracchia – Sogni proibiti di uno di noi, protagonista ed ideatore il citato Villaggio, andata in onda sull’allora Programma Nazionale della RAI (18 ottobre- 8 novembre 1975), ed infine l’unica regia cinematografica, Melodrammore-E vissero felici e contenti (1978), omaggio in chiave ironica ai melodrammi diretti da Raffaello Matarazzo con protagonista Amedeo Nazzari, che appare nel film nei panni di se stesso, accanto al protagonista Enrico Montesano.


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