zxccASEcco i sette titoli, scelti fra i film italiani distribuiti sul territorio nazionale tra il 1° ottobre 2012 e il 30 settembre 2013, presentati presso l’ANICA così da concorrere alla selezione volta a stabilire la candidatura al premio Oscar per il miglior film in lingua non inglese: La grande bellezza (Paolo Sorrentino); Midway tra la vita e la morte (John Real, nome d’arte di Giovanni Marzagalli); Miele (Valeria Golino); Razza bastarda (Alessandro Gassman); Salvo (Antonio Piazza e Fabio Grassadonia); Viaggio sola (Maria Sole Tognazzi) e Viva la libertà (Roberto Andò).

Ora la parola passa alla Commissione di selezione, composta da Nicola Borrelli (Direttore Generale Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali); Martha Capello (produttrice, Presidente AGPC – Associazione Giovani Produttori Cinematografici); Liliana Cavani (regista); Tilde Corsi (produttrice); Caterina D’Amico (Preside Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia); Piera Detassis (giornalista); Andrea Occhipinti (produttore e distributore); Barbara Salabè (distributore) e Giulio Scarpati (attore e Presidente Sindacato Attori Italiani). La votazione avrà luogo mercoledì 25 settembre, presso la sede dell’ANICA, la quale agisce in qualità di rappresentante dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences, mentre l’annuncio delle cinquine che parteciperanno al premio Oscar per il miglior film in lingua non inglese sarà dato giovedì 16 gennaio 2014.
L’86ma edizione dei premi Oscar si svolgerà domenica 2 marzo 2014.

3 risposte a “Oscar 2014: i magnifici sette”

  1. Io, per non saper né leggere né scrivere, manderei a Hollywood il film di Scola
    Là il ricordo di Fellini non è sbiadito
    Come dite? Se non è Raicinema o Medusa (come il film di Sorrentino) non se ne parla nemmeno?
    Ah, ecco…

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    1. Ecco i produttori di “Che strano chiamarsi Federico- Scola racconta Fellini”:
      PAYPERMOON, PALOMAR, ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ, CON RAI CINEMA, CINECITTÀ STUDIOS, IN COLLABORAZIONE CON CUBOVISION DI TELECOM ITALIA
      Volenti o nolenti, come avviene in ogni parte del mondo e fatta eccezione per i pochi indipendenti (come Midway tra la vita e la morte, la sorpresa nell’elenco dei sette) dietro ogni film c’è spesso una grande casa di produzione o vari gruppi… Poi se il film vale, ti lascia qualcosa in emozioni o altro, a mio avviso chi produce passa in secondo piano. Io mi preoccuperei soprattutto di chi, come e se distribuisce.

      Giusto per dovere d’informazione, a questo link le regole previste dall’Anica per le (auto)candidature:http://www.anica.it/online/index.php/eventi/premio-oscar/538-86-edizione-premio-oscar-candidatura-film-italiano-sezione-miglior-film-in-lingua-straniera.html

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