
Da oggi, giovedì 17 gennaio, e fino a sabato 2 febbraio, al MIC – Museo Interattivo del Cinema, Fondazione Cineteca Italiana presenta Semplicemente Godard, una rassegna dedicata al grande regista francese, Jean-Luc Godard (1930), volta a riproporre 13 suoi capolavori degli anni Sessanta, decennio in cui rivoluzionò il linguaggio cinematografico realizzando opere di forte valore innovativo come Vivre sa vie, À bout de souffle, Le Mépris. Esponente di rilievo della Nouvelle Vague, la “nuova onda” del cinema francese che prese piede tra la primavera del ’59 e l’autunno del ’63, spazzando via l’accademismo ereditato dagli anni ’30 e sostenendo la “politica degli autori”, i diritti del regista quale padrone assoluto del linguaggio cinematografico, Godard ha fin dagli esordi espresso un modo diverso di “fare cinema”, libero da costrizioni, sanamente creativo, circoscritto, sempre e comunque, all’interno di un concreto e compiuto percorso artistico, capace di coniugare autorialità e limpidezza espositiva, ma anche di rinnovarsi costantemente, alla luce dei mutamenti sociali e delle nuove frontiere dell’audiovisivo, restando comunque fedele alla propria poetica di stile. A testimonianza di quanto scritto, ecco il suo ultimo lavoro, Le Livre d’image, presentato in concorso durante l’ultima edizione del Festival di Cannes, mai distribuito in Italia, proiettato in anteprima italiana allo scorso Milano Film Festival, la cui collaborazione ne ha permesso l’inserimento in cartellone: un film sperimentale, un lavoro di montaggio di storia del cinema e Storia recente, tra Olocausto e orrore contemporaneo, tra mondo arabo e mondo occidentale. (Fonte parziale: comunicato stampa)