Da oggi, lunedì 29 novembre e fino a mercoledì 1° dicembre, la Casa del Cinema di Roma rende omaggio all’attrice Laura Antonelli (avrebbe compiuto 80 anni il 28 novembre), attraverso una rassegna cinematografica, una mostra di fotografie e la presentazione di un video, a cura di Bernard Bédarida e Nello Correale. Una delle nostre ultime vere dive, capace di conciliare nelle sue interpretazioni, come poche altre attrici, un genuino melange di candido erotismo, innocenza e malizia, ironia ed autoironia, spaziando dalle commedie popolari al cinema d’autore. Profuga insieme alla famiglia durante l’esodo istriano, Laura Antonelli compì gli studi superiori a Napoli, città dove conseguì il diploma presso l’ I.S.P.E.F (Istituto Superiore Pareggiato di Educazione Fisica). Divenne quindi insegnante d’Educazione Fisica presso un Liceo Artistico della Capitale, dove si era trasferita insieme ai suoi familiari, prendendo parte inoltre ad alcuni Caroselli ed interpretando una nutrita serie di fotoromanzi.
Il suo esordio cinematografico risale al 1964, un piccolo ruolo ne Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli e poi l’anno successivo ne Le sedicenni, di Luigi Petrini. Già nel 1969, dopo altre partecipazioni in film come Le spie vengono dal semifreddo (Mario Bava, 1966) o La rivoluzione sessuale (Riccardo Ghione, 1968), ebbe la sua prima parte importante, quando il regista Massimo Dallamano la volle come protagonista nel suo Venere in pelliccia (dal romanzo di Leopold von Sacher-Masoch). Purtroppo, nell’Italia del tempo, tutta vizi privati e pubbliche virtù, dominata da un’ostentata pruderie, la scure della censura si abbatté sulla pellicola, della quale venne impedita l’uscita (avrà luogo ben sei anni dopo, col titolo Le malizie di Venere). La notorietà le venne data da Il merlo maschio (1971, Pasquale Festa Campanile), dove recitò accanto a Lando Buzzanca, anche se la consacrazione pressoché definitiva nell’immaginario collettivo, dopo una parte ne Docteur Popaul (Trappola per un lupo, 1972, Claude Chabrol), avvenne con Malizia, 1973, per la regia di Salvatore Samperi.
Il ruolo della domestica Angela le fece ottenere il Nastro d’Argento come migliore attrice protagonista e il Globo d’oro alla miglior attrice rivelazione. Da qui in poi fu un susseguirsi di film che puntavano sull’indubbia sensualità espressa da Laura, valorizzata anche con toni ironici da registi come Dino Risi (Sessomatto, 1973) o Luigi Comencini (Mio Dio, come sono caduta in basso, 1974), giusto per ricordare i titoli più famosi, fra i quali vanno certo evidenziati altri idonei a mettere in evidenza una soffusa sensibilità interpretativa, capace di far risaltare una certa dolenza malinconica, vedi il bel personaggio di Giuliana ne L’innocente, 1976, ultimo film diretto da Luchino Visconti, che il regista trasse dall’omonimo romanzo di Gabriele D’Annunzio, offrendo, contrariamente alla pagina scritta, particolare rilievo ai personaggi femminili. O, ancora, il delicato ed intenso ritratto di Clara in Passione d’amore, 1981, per la regia di Ettore Scola (tratto dal romanzo Fosca, Iginio Ugo Tarchetti). Per tutti gli anni ’80 prolifereranno ruoli in commedie e film erotici, ma anche in serie televisive (Gli indifferenti, 1988, Mauro Bolognini; Disperatamente Giulia, 1989, Enrico Maria Salerno), mentre gli anni’90 saranno caratterizzati dalle note vicende giudiziarie che, in un’Italia non così poi lontana dagli anni ’70 nell’elargire “buoni consigli se non può dare cattivo esempio”, condurranno l’attrice verso un immeritato oblio, perché, senza intento di generalizzazione alcuna, forse è più facile dimenticare che perdonare.
L’evento della Casa del Cinema di Roma, che intende ricordare l’attrice istriana viene realizzato anche grazie alla collaborazione della Cineteca Nazionale e dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Sede nazionale e Comitato provinciale di Roma, nell’ambito dei progetti rivolti a promuovere la conoscenza del mondo culturale ed artistico giuliano-dalmata che annovera molti protagonisti che sono emersi in tutte le arti, cinema e teatro compresi. L’omaggio a Laura Antonelli presenta fotografie inedite e pellicole molto famose come, tra l’altro, Il merlo maschio di Pasquale Festa Campanile, Malizia di Salvatore Samperi e L’innocente di Luchino Visconti, con l’obiettivo di ricordare un’attrice troppo spesso dimenticata. (Fonte parziale: sito Casa del Cinema di Roma)
Mostra fotografica
29 novembre | 12 dicembre
Salotto Age e Scarpelli
esposizione di 17 scatti inediti dell’attrice
Rassegna cinematografica Sala Deluxe
29 novembre | 1° dicembre
L’ha ripubblicato su Lumière e i suoi fratelli.
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un oblio assurdo e ingiustificato, se non altro dopo un paio di anni potevano farle riprendere il lavoro anzichè indurla a un declino letale
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Concordo, Daniela. Purtroppo l’ Italietta dei “vizi privati e pubbliche virtù” come ho scritto nel post è sempre pronta a sbandierare ideali come “normalità” e “moralità”, quasi mai a comprendere se non a perdonare… Grazie della visita e del commento, un saluto.
Antonio
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