Cineteca Milano Arlecchino, “Sentieri del western”

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Martedì 12 e mercoledì 13 luglio al Cinema Arlecchino avrà luogo Sentieri del western, un evento targato LongtakeCineteca Milano, promosso dal Comune del capoluogo lombardo nell’ambito del progetto Milano è viva! . Alle ore 18.30, martedì 12, spazio dunque al workshop sulla storia del western, per celebrare un genere “di frontiera”, simbolo ideale di speranza e libertà, un percorso storico attraverso l’analisi di sequenze e pellicole che hanno contribuito a costruirne la mitologia: da La grande rapina al treno (1903) di Edwin S. Porter, tra i titoli più celebri del cinema delle origini, passando per le iconografie memorabili create da John Ford (Ombre rosse, 1939; Sentieri selvaggi, 1956) e Sergio Leone (la Trilogia del dollaroC’era una volta il West, 1968), le riscritture della modernità (Easy Rider di Dennis Hopper, 1969) e i canti del cigno di fine millennio (Balla coi lupi di Kevin Costner, 1990; Gli spietati di Clint Eastwood, 1992) fino ad arrivare alla personalissima rilettura storica di Quentin Tarantino e del suo The Hateful Eight (2015). Il workshop sarà tenuto da Andrea Chimento, direttore di Longtake, critico cinematografico de IlSole24Ore.com e docente universitario.

(Wikipedia)

Mercoledì 13 luglio, alle ore 18.00, sarà invece proiettato, in formato pellicola 35mm, Johnny Guitar, immortale classico del 1954, western anticonformista in odore di melodramma diretto da un Nicholas Ray che mira a stravolgere le regole e ribaltare gli stereotipi. Sequenze cult, geometrie e uso espressivo del colore: Johnny Guitar alla sua uscita fu paragonato a una soap opera e venne disprezzato in patria. In realtà il film è uno dei più grandi western della storia del cinema: merito anche di una stratosferica Joan Crawford. Sempre mercoledì, ma alle ore 21.00, in cartellone Old Henry, presentato alla 78ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e ancora inedito nelle nostre sale, diretto da Potsy Ponciroli, che dà vita ad un western crepuscolare, incentrato sul rapporto tra un padre ormai anziano e il figlio adolescente, che veicola il genere come cristallina forma d’arte cinematografica della tradizione hollywoodiana: un linguaggio classico unito a un forte coinvolgimento emotivo per tornare a perdersi negli sconfinati paesaggi lontani dalla civiltà. (Fonte: comunicato stampa)


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