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Da domani, venerdì 13, proseguendo sino a sabato 21 novembre 2009, prenderà il via il 27° Torino Film Festival, temporalmente susseguente alle manifestazioni di Venezia e Roma. Nuovo direttore, per la prima volta alla direzione di un festival, il regista calabrese Gianni Amelio, insieme ad Emanuela Martini: succede a Nanni Moretti, dal quale, ringraziandolo per il lavoro sinora svolto e la visibilità data al Festival, prende comunque subito le distanze: “con me Torino sarà all’insegna del rigore della passione. Da regista devo portare il mio gusto e la mia esperienza, ma devo aprire ad altri spettatori diversi da me, altrimenti se selezionerei solo quelli che mi piacciono, rischierei di fare un festival con tre film”.

Ed infatti il cartellone delle opere in programma si presenta indiscutibilmente ricco: 254 opere, tra lungometraggi, medio e corti, delle quali 42 in prima mondiale, con l’inaugurazione affidata a Nowhere Boy di Sam Taylor Woods (artista inglese da noi sconosciuta o quasi, ma molto famosa all’estero), sulla storia di un adolescente di nome John Lennon, e 16 in concorso, tra i cui titoli, dopo tre anni di assenza, vi sono due film italiani (Santina di Gioberto Pignatelli, ispirato a La Storia di Elsa Morante e La bocca del lupo di Pietro Marcello).

Trattasi comunque di opere provenienti un po’ da tutto il mondo, aventi come tema dominante il nostro tempo attuale, sospeso tra solitudine, follia, disperazione ( il filippino Baseko Bakal Boys, protagonisti due bambini che cercano di sopravvivere a Manila o Adas di Roland Vranik, dai toni apocalittici), sulle quali deciderà la giuria presieduta da Sandro Petraglia.

La concorrenza delle già citate Venezia e Roma? “Nessun problema”, afferma Amelio, “Ci costringono ad essere più creativi ed innovativi, come quando si apre una libreria dove ce n’è già un’altra, è una cosa positiva, non mi spaventa. Serve a darsi un carattere ed un’ identità e quella di Torino non è scalfibile, non assomiglia a nessun altro festival”.

Ecco quindi il nuovo Gran Premio Torino, che verrà assegnato a Emir Kusturika, per la geniale inventiva dei suoi film, ed alla casa di produzione americana Zoetrope di Francis Ford Coppola, per il suo contributo al rinnovarsi dell’industria cinematografica statunitense, due personali dedicate al regista Nicholas Ray e al giapponese Nagisa Oshima, o l’inedita sezione, voluta proprio da Amelio, Figli e amanti, dove sei registi(Paolo Sorrentino, Gianni Zanasi, Davide Ferrario, Mario Martone, Matteo Garrone e Marco Bellocchio) parleranno dei loro “film del cuore” o che comunque hanno dato ispirazione e suggerimenti per la realizzazione delle loro opere.

Da non dimenticare infine il TorinoFilmLab, laboratorio internazionale che sostiene concretamente registi di tutto il mondo al loro primo o secondo film, nato nel 2008 grazie al direttore del Museo del Cinema Alberto Barbera e che vede coinvolti 120 tra sceneggiatori, registi, produttori e venditori, e il sottofondo musicale che diviene una delle colonne portanti della manifestazione (oltre al citato film d’apertura, si segnala il documentario di Jonathan Demme su Neil Young e Oil City Confidential, di Julian Temple, sulla band dei Dr Feelgood).

2 risposte a “Gianni Amelio dirige il 27° Torino Film Festival”

  1. Salve mi chiamo germana sono una signora laureata al DAMS di Torino, scrivo sceneggiature per corti e per spettacoli didattici,avrei bisogno di mettermi in contatto con il regista G.AMELIO.
    L HO CONOSCIUTO TEMPO FA ALL UNIVERSITA’ E MI DISSE CHE POTEVO DISTURBARLO QUANDO VOLEVO,ORA E’ QUEL MOMENTO, GRAZIE
    Germana

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    1. Mi dispiace non poterla aiutare, gentile signora Germana, ma non sono in possesso di alcuna informazione al riguardo.
      Provi a digitare il nome del regista in un motore di ricerca, può darsi abbia un sito o un fan-club.
      Cordiali saluti.

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