Un ricordo di Claude Brasseur

Claude Brasseur (it.cpost.org)

Ci ha lasciato ieri, martedì 22 dicembre, l’attore francese Claude Brasseur (Claude Espinasse, Neuilly-sur-Seine, 1936), 60 anni di carriera per oltre 110 film interpretati, a cui aggiungere anche l’attività teatrale e televisiva, sempre all’insegna di una certa duttilità nei ruoli, complice al riguardo quel suo particolare sguardo incline a rivelare ora una sorniona ironia, all’ombra di una certa timidezza, ora un sotteso lampo di subdola cattiveria, per quanto il suo ambito d’elezione possa considerarsi senz’altro la commedia. Brasseur iniziò la sua carriera in teatro, nel 1955, per poi debuttare sul grande schermo l’anno seguente (Rencontre à Paris, Georges Lampin) e via via essere diretto dai più importanti registi francesi, quali Marcel Carné (Le pays d’où je viensIl fantastico Gilbert, 1956), Georges Franju (Les yeux sans visage-Occhi senza volto, 1960), Jean Renoir (Le Caporal épinglé, 1962, adattamento del romanzo omonimo di Jacques Perret), Roger Vadim (La Bride sur le couA briglia sciolta, 1962), Jean-Luc Godard (Bande à part, 1964; Detective, 1985),  Costa-Gavras (Un homme de tropIl 13° uomo, 1967), Claude Sautet (Une histoire simpleUna donna semplice, 1978), François Truffaut (Une belle fille comme moi-Mica scema la ragazza!, 1972).

(SensCritique)

La fama presso il grande pubblico venne conquistata da Brasseur fra il 1971 ed il 1973, quando interpretò Vidoq in Les nouvelles aventures de Vidocq, serie televisiva francese in 13 episodi, trasmessa per 2 stagioni, la seconda ispirata alla vita di Eugène-François Vidocq, ex galeotto diventato un agente di polizia nei primi anni del XIX secolo, così come il successo cinematografo gli arrise in particolare a partire dal 1974, con  Les Seins de glace (Esecutore oltre la legge) di Georges Lautner, conseguendo poi il César come migliore attore non protagonista per Certi piccolissimi peccati (Un éléphant ça trompe énormément, Yves Robert, 1976, che nell’anno seguente ne girò il seguito, Andremo tutti in paradiso, Nous irons tous au paradis) ed in qualità invece di protagonista per Guerra tra polizie (La guerre des polices, Robin Davis, 1979). “Saltando” fra i vari titoli che lo videro interprete, da non dimenticare il ruolo del dentista François Berreton (doppiato da Paolo Ferrari), papà dell’adolescente Vic (Sophie Marceau), ne Il tempo delle mele (La boum, 1980) ed Il tempo delle mele 2 (La boum 2, 1982), entrambi per la regia di Claude Pinoteau o i suoi lavori in Italia: Gli eroi (Duccio Tessari, 1973), Aragosta a colazione (Giorgio Capitani, 1979, che lo diresse anche nella fiction Edda, Rai 1, 2005, dove Brasseur rivestì panni di Mussolini), Quando la coppia scoppia (Steno, 1981), Matrimoni (Cristina Comencini, 1998).


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