Ci lascia l’attrice Isabella De Bernardi, morta ieri, mercoledì 26 maggio, a Roma, sua città natale (1963); aveva abbandonato il cinema alla fine degli anni ’80 per dedicarsi al lavoro nella pubblicità, fino a divenire direttrice artistica all’interno dell’agenzia Young & Rubicam. Il suo esordio sul grande schermo andò a coincidere con quello di Carlo Verdone, la parte, nel film Un sacco bello (1980), della “alternativa” Fiorenza, fidanzata di Ruggero (Verdone), ambedue componenti della comune I figli dell’amore eterno: rese memorabile la sequenza in cui i due seduti nel “buon salotto borghese” di famiglia si confrontano con vari individui chiamati dal padre di lui (Mario Brega), il sacerdote Alfio, un anziano ed autoritario professore ed infine il cugino Anselmo (tutti resi dall’indomito fregolismo verdoniano) .
Intenta a ciancicare la gomma americana e ad ascoltare rapita la visione di un nuovo mondo illustrata da Ruggero, lontano dalla violenza e dalla materialità, dominato dall’amore universale, si rivolgerà all’afflitto genitore, sconvolto dal racconto dell’incontro con un sedicente maestro e alla sua esibizione della “lunga spada di fuoco” dietro un cespuglio, con un esplosivo rigurgito di ribellione al sistema “Guarda che a mio padre gli ho già sputato in faccia…Attento fascio, che non ce metto niente!”, ricevendo come risposta una professione di fede comunista (con entrambe le mani strette in un pugno chiuso) .
Una dimostrazione di due indubbie capacità, quella interpretativa da un lato e dall’altro l’abilità nel valorizzare le interpreti femminili già evidente nel regista romano, che dirigerà Isabella in Borotalco (1982), una breve apparizione, e in Il bambino e il poliziotto. Altre sue interpretazioni, prima di dare l’addio, come su scritto, alle scene, ne Il marchese del Grillo (Mario Monicelli, 1981) e Io so che tu sai che io so (1982), oltre al personaggio di Luana nella prima stagione della serie televisiva I ragazzi della 3ª C (1987, regia di Claudio Risi).